Architettura del ferro (Tour Eiffel e Galerie des Machines)


L’esposizione di Parigi del 1889 è per molti aspetti la più importante di queste rassegne ottocentesche, certamente non solo per la presenza della famosa torre Eiffel del 1889, che doveva essere un simbolo della capacità industriale e progettuale della Francia, era una struttura fine a se stessa, sarebbe dovuta essere distrutta e invece rimase come simbolo di Parigi. 
In Francia le esposizioni erano iniziate già del 1798, la quattordicesima esposizione di ha in occasione del centenario della rivoluzione nel 1889. Si tratta di un’esposizione con vari padiglioni nei campi di Marte (dove avvenivano le esercitazioni militari), dove era presente anche la Galerie des Machines
La modernità della grande torre deriva: 
  • dalla collaborazione di diversi specialisti, infatti Eiffel vince il concorso ma chiama l’architetto Sauvestre, essendo lui un’ingegnere (che presentava una impostazione più tecnica, mentre l’architetto si occupa della parte formale, almeno in questo periodo); 
  • importante la prefabbricazione dei pezzi, precedentemente la consolidazione del terreno, mentre il montaggio è stato fatto in tempo breve da operai non specializzati e con mezzi semplici; 
  • rappresenta lo sviluppo del diagramma delle forze dovuto al peso proprio della struttura
  • uno dei primi manufatti industriali fini a se stessi, costruito per esaltare la grandezza della Francia
  • infine si tratta di una delle prime macrostrutture (con una sproporzione tra l’architettura e la dimensione dell’uomo). 
All’epoca fu molto contestato per il suo impatto sul territorio, poteva avere un’impatto negativo sulla parte residenziale dell’area; alla fine l’opera riuscì mantenersi da se in quanto deve sempre essere controllata (per esempio ogni sette anni deve essere tutta ripitturata) ma le sue entrate sono nettamente superiori ai costi di manutenzione. 
E’ alta 356 metri, ci sono voluti 2 anni di lavoro per completarla (forse eccessivi), pesa 7000 tonnellate, composta da 15000 pezzi. La torre Eiffel è stata molto copiata, già subito dagli inglesi con la Watkin tower il cui progetto venne bloccato.


Altro edificio molto importante dell’esposizione è la Galerie des Machines del 1889 progettata da Dutert (1845-1906) il quale si avvalse della collaborazione di un team di specialisti; venne poi demolita nel 1910 perché si diceva che offuscava la vista della scuola militare.
La galleria era formata da un grande ambiente di 115 x 420 metri ed era sostenuta da arcate in ferro a tre cerniere; questo sistema era stato già sperimentato in precedenza e consente ora di coprire, senza alcun appoggio intermedio, una superficie grande quasi come tutto il Palazzo di cristallo.
Si tratta anche in questo caso di una macrostruttura, che crea una nuova spazialità interna grazie alla sua leggerezza e all’enorme quantità di luce naturale che entra all’interno.
La galleria era talmente vasta che vennero installati due ponti mobili che scorrevano a mezza altezza e garantivano una visione ottimale di tutti i macchinari esposti  con grande quantità di luce naturale, due porti scorrevoli erano posti su tutta la lunghezza dell’edificio per i visitatori, anche l’ingresso risente del clima artistico del periodo, caratterizzato dall’art nouveau, con gruppi statuari ai lati ed una grande vetrata.

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