Scuola di Amsterdam
Torniamo al tema delle avanguardie e in particolare la scuola di Amsterdam che è attiva essenzialmente dal 1910 al 1925. Questa scuola ha un modo di espressione e di sottile romanticismo in architettura simile all'espressionismo, anche se non hanno avuto dei contatti ma risentono dello stesso clima culturale.
Non hanno manifesti e riviste come hanno avuto tutti gli altri movimenti; viene chiamata scuola anche se in realtà sono dei progettisti che si sono raggruppati, ma che hanno uno stesso modo di approccio al progetto. Si tratta di architetti giovani, che sono affini sia per la committenza (che è quella delle cooperative di lavoratici) sia per lo schema progettuale (la casa collettiva) e per questo hanno modi di espressione simile, utilizzando sempre gli stessi materiali (sopratutto mattone) e poi sono portati a costruire in con certo modo anche dalle leggi sulla casa (in particolare il regolamento edilizio) e la legge per l’esproprio per pubblica utilità del 1902.
Lavorano sopratutto nella parte nord di Amsterdam ovest oppure nella zona sud sulla base dell'espansione urbanistica di Berlage, di cui risentono l'influenza; utilizzava le nuove tecnologie e in questo lo seguono, i quali però dicono che in fondo non è così moderno. Inoltre furono influenzati dall'associazione “architettura ed amicizia” (sosteneva che il fatto estetico fosse alla base dell’architettura), fondata da un architetto eclettico (che introduce nell’architettura molti motivi presi dal mondo delle colonie, sopratutto per la parte decorativa dall’esotismo indonesiano).
Il loro è un romanticismo moderno, come romantico è l'approccio espressionista al progetto, riprodotto in maniera classica; importante il fatto che l’individualità sia salvaguardata negli interventi di architettura collettiva; ovviamente lavorano per delle cooperative rispettando questa tendenza tipica del nord all'abitazione unifamiliare e quindi anche in questi edifici pluralisti tendono sempre a sottolineare la propria unicità, per esempio dando ad ogni alloggio una scala privata.
Usano prevalentemente il mattone, tipico materiale olandese, in tutte le tipologie di colore, si tratta comunque di edilizia di grande pregio per una di quelle che in Germania chiamiamo siedlung.
Nell’ambito di questo clima romantico della scuola di Amsterdam è la villa “T Reigersnest” (1918-21) di Workink e Wornser, chiamata anche nido dell'airone, presenta una pianta libera e che si espande nel territorio, con il caratteristico tetto a falde.
In generale questi autori partecipano solo in un primo momento alle modalità della scuola di Amsterdam ed uno dei principali autori De Klerk il quale lavora per la Eigen Harrd in quello che viene chiamato blocco giallo (1914-18). L’edificio viene costruito con dei mattoni color paglierino e si tratta di 60 alloggi di 9 tipologie, serviti il più possibile da scale diverse. Il blocco è di notevole forza, sembra una sorta di prua di nave (ci sono anche dei riferimenti marini nelle decorazioni), la facciata è molto compatta e viene scandita dagli elementi del corpo scala e dalle piccole finestre triangolari. La parte di basamento (che poi tende a rialzarsi nell’angolo) è ricoperta con mattoni scuri e varie tipologie di finestre che concludono il prospetto. Gli elementi scala sono dei cilindri e tipico della scuola è la sottolineatura delle finestre con le intelaiature di un colore tale da risaltare sui muri di mattoni e molte volte aggettanti.
Sempre nel 1917-21 lavora in un'altro edificio sempre per la stessa società su un lotto triangolare a fianco di una linea ferroviaria. Sul lotto del secondo edificio per la società edilizia Eigen Haard esisteva già un piccolo edificio che fungeva da scuola, incluso nella costruzione di De Klerk. Anche in questo caso grande dimensione e attenzione all'individualità dell'abitazione; si hanno due livelli, quello più basso rappresenta l’edificio postale al vertice del triangolo (dove tutta l'arredo e la pianificazione interna è prevista dalla progettazione di De Klerk). Si hanno poi due grandi camini che fissano l’inizio della parte residenziale su 5 piani, sempre in mattoni; troviamo nuovamente l’angolo in curva, l’ultimo piano presenta un movimento quasi ad onda (per movimentare il prospetto) e sempre le finestre bianche che spiccano sul rosso del mattone.
Nel lato corto del triangolo troviamo una facciata molto mossa e un elemento verticale, movimento della facciata dato dal muro ondulato e parte che viene coperta da file di coppi rossi, che sottolineano la copertura e concludono l'edificio.
Altro progetto di De Klerk e Kramer è il complesso per abitazioni della società edilizia De Dageraad (1920-23), lavorano nella pianificazione di Berlage in Amsterdam sud dove tutta l'area viene data a varie cooperative, al cui interno lavorano in totale 8 progettisti. I due architetti costruiscono quasi 300 alloggi e vari negozi per 1600 abitazioni, grande enfasi che viene dato all'angolo per dare movimento alle facciate, sempre in mattoni e suddivisione in senso verticale della facciate per dare ancora maggiore l'idea di case singolari.
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