Architettura del ferro (I ponti)


Architettura del ferro
Una data particolare che viene considerata come l’inizio dell’architettura del ferro è il 1779 con Abraham Darby III (1750-1791) con la costruzione del primo ponte in ghisa sul fiume Severn a Coalbrookdale (1775-79) costruito con Wilkinson (anche se la costruzione di molti ponti è stata molto osteggiata dai traghettatori). Il ponte è organizzato con 5 campate, composte a loro volta da 3 campate sovrapposte di diverse dimensioni, di cui solo la prima risulta essere completa, queste sono tra loro connesse tra barre radiali ed orizzontali. Viene gettata in cassaforme di sabbia, quello che è fondamentale sottolineare di queste prime opere è la parte pratica del ponte, ovvero la campata che viene costruita in ghisa, mentre le parti di attacco alle due sponde rimangono in muratura. Da sottolineare che è un’opera tecnologica in cui ci sono alcuni elementi che vogliono avere un valore formale, ci sono delle chiavi di violino (nelle ringhiere) e la parte di attacco alla campata presentano la forma di un cerchio e di un’arco di tipologia islamica. Il ponte era colorato per armonizzasi con la campagna, le dimensioni sono circa 30 e alto 13,5 m.

Thomas Telford (1757-1843) costruisce il ponte sul Menai in Galles (1825), qui abbiamo una nuova tipologia, non più ad arcata ma sospeso, con cavi che si attaccano ai piloni principali sempre in muratura tradizionale, una grossa innovazione che riprende i ponti sospesi tipici di culture straniere (177 per 31 m, che permetteva il passaggio delle navi da guerra). Costruisce anche il ponte di Conway (1825) che vuole riprendere un’aggancio stilistico con il castello che collega alla terraferma, si tratta di un ponte sospeso dove i piloni riprendono l’aspetto gotico che si ritrova nel castello. 
Telford può essere ricordato per i Docks di St. Katharine (1829), dove venivano stoccate le merci provenienti da terre lontane, queste costruzioni sono interessanti perché i magazzini presentano una struttura in ferro mentre la muratura è in mattoni, sono quelli più vicini al centro di Londra; in seguito vennero ristrutturati e convertiti nel 1970; come sempre all’inizio la struttura in ferro viene utilizzata all’inizio per strutture pubbliche.

Stephenson e Thompson costruiscono il Britannia Tubolar Bridge (1850) sempre sul Menai, si tratta di un ponte tubolare, dove passa anche la ferrovia, interessante la struttura in ferro tubolare estremamente compatta, dove rimane ancora i piloni in murature che possono far riferimento all’architettura egizia (venne distrutto da un’incendio e ricostruito come un ponte ad arcate).

Negli stati uniti questa tecnologia arriva dopo ma si sviluppa molto velocemente, con l’ingegnere Augustus Roebling (1806-1869) con il ponte di Brooklyn (1893), anche qui un ponte sospeso con cavi d’acciaio intrecciati, piloni in muratura con archi gotici.

Troviamo poi Baker e Fowler con il ponte sul Firth of Forth ad Edinburgo (1890), si tratta di una struttura composita, con una parte a campata ed una sospesa, altamente tecnologico con 503 m ogni campata, per una lunghezza 2,5 km e alto 125 m.

In Francia Gustave Eiffel (1832-1923) grande strutturista, costruisce il viadotto sul Viaur (1897) in Francia con un ponte a campata ad arco, completamente in ferro, anche gli attacchi a terra.

Arrivando ai tempi recenti troviamo poi il ponte sospeso di Capilano in legno a Vancouver, più tardi troviamo il Lion’s Gate Bridge (1937), con piloni in ferro; in Francia troviamo il Ponte di Tancarville (1955), quello di Brotonne (1977), di Normandie (1995) ed infine il ponte che dalla Danimarca porta alla Scandinavia (2000) di 16 km.

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