Il Werkbund


Si tratta di una lega della riqualificazione in generale del prodotto, l’abbiamo già vista con i laboratori artigianali di Dresda lo troviamo anche in altri paesi. 
In Austria abbiamo il Werkbund austriaco (del 1903), movimento che viene preceduto dalle Werkstätte, laboratori artigianali viennesi che vengono fondati dai secessionisti; si trattava di prodotti artigianali per la produzione e commercializzazione di oggetti per la casa di alta qualità; vengono chiusi da Hoffman nel 1933.
Il Werkbund austriaco viene fondato nel 1913, si hanno due fasi e nella seconda fase sono importanti le case della wekbundsiedlung, in occasione di una mostra del Werkbund a Vienna, progettate da Loos, dove propone lo schema del raumplan anche in una abitazione per la massa.
Sempre nel 1913 viene fondato il Werkbund svizzero, che aveva gli stessi presupposi degli altri di riprendere la produzione artigiana dei cantoni; nasce nella città dove nasce Le Courbusier (a Chaux de Fonds) e partecipa lo stesso maestro di Le Courbusier (L’Eplattenier), il quale lo spinge anche all’architettura. Si ricerca di riportare in auge l’artigianato e sopratutto di portare avanti il discorso delle nuove tecnologie insieme alla cultura dei vari cantoni.

Vediamo adesso in maniera più dettagliata tutti questi movimenti facenti parte dell’avanguardia tedesca, perché questi gruppi partecipano tutti questi autori che appartengono al movimento moderno.
Per quanto riguarda l’espressionismo, si tratta di modo di esprimersi in generale in tutte le arti, in modo naturale ed emozionale, la critica dice che dall’espressionismo partono tutte le correnti dell’arte moderna. Si tratta di una continuazione dello Jugenstil e incarnazione della cultura popolare della Germania sopratutto del nord. Ad esempio nella pittura si vuole rappresentare quello che l’artista sente e che vuole trasmettere all’osservatore, sopratutto emozioni di dolore ed angoscia, esponenti possono essere molti.
Sempre su questo discorso di rottura c’è il discorso del Die Brücke costituito nel 1905, che significa il ponte, un ponte di passaggio verso un nuovo modo di esprimersi, lavorano con colori e temi estremamente violenti, si tratta di gruppo formato da degli studenti di architettura di Dresda.
Abbiamo anche il gruppo del cavaliere azzurro nel 1911, al quale partecipano diversi autori.
Inizia poi la costituzione di vari gruppi, si ha nel 1918 la formazione del Novembergruppe, molto politicizzato (vi appartengono autori come Gropius, Mies, Mendelsohn e gli altri), importante il risvolto sociale che si vuole dare all’architettura (c’è uno stretto legame tra socialismo ed architettura). Questo gruppo che vuole fare una nuova architettura per il popolo e la massa, si scioglie rapidamente e convergono nel Consiglio del lavoro per l’arte fondato da Taut e Behne, vuol fare un lavoro sociale e culturale basata sull’esperienza del consiglio dei soldati, una organizzazione statale, che vuole riprendere in campo culturale. 
Si associano una cinquantina di architetti e mecenati, si fonde con il novemebergruppe, nel 1919 c’è il manifesto per il consiglio per l’arte, con la definizione di tutti i punti (promotore di un lavoro con il popolo e per il popolo) e viene fatta la prima esposizione di artisti sconosciuti; si tratta di una mostra di progetti utopici, perché tutto gli autori vogliono proporre dei progetti perché se si costruisce bisogna scendere a compromessi, inoltre senza firmare i progetti, di autori che poi sono sempre gli stessi (quelli che abbiamo già trovato).
Anche questo consiglio del lavoro per l’arte si scioglie e viene organizzata sempre da Taut una Catena di vetro (dal 1919 al 20), ovvero una corrispondenza anonima tra gli autori, che propongono le proprie idee ed i propri progetti, che sono sempre utopici. 
Questo da materiale alla rivista diretta da Bruno Taut, “Prima luce”, che vuole essere qualcosa di nuovo, che sia aperto e luminoso, lontano dalla stanze buie di cui parla Scheerbart. Si tratta quindi di un periodo utopistico in cui questi personaggi radicalizzano la protesta rifiutando gli incarichi professionali.
In questa catena c’era anche Gropius che fonda il Bauhaus nel 1919, scuola che si colloca fra espressionismo, avanguardia utopistica ed razionalismo.

Caratteri dell’architettura espressionista sono l’utilizzo del cemento in senso plastico, uso del vetro come elevazione morale, culturale ed artistica; la linea concava e convessa, con notevole libertà, quindi rottura della simmetria; gusto per il dettaglio, la finestra a nastro e molto spesso l’angolo risolto con la curva.
Esempi dell’architettura espressionista è Poelzig (1869-1936), che per un certo periodo lavora secondo gli stilemi espressionisti, per poi tornare al classicismo. Vediamo il teatro di Berlino (1919), che assomiglia ad una grande caverna con molte stalattiti che servono per il controllo del suono nell’ambito della sala, con grande fantasia in tutti i particolari dell’edificio; progetta anche la sala delle feste a Salisburgo (1920-21), dove si nota la forza del disegno a schizzo (tipicamente espressionista), notiamo come il progetto è molto più forte ed evocativo dell’opera, che in realtà non venne realizzato.

Anche Behrens (1868-1940) si esprime con una sistema più espressionista e più emozionale, come abbiamo visto nella banca di Francoforte (1920-24) poi dopo torna al classicismo. Questi uffici hanno una impronta medievaleggiante, la parte più interessante l’atrio, con uno spazio stretto ed alto, illuminato dall’alto da lucernari che riprendono il disegno del pavimento sottostante, interessanti i muri in mattono lucidi di vario colore, il tutto tende a dare una atmosfera quasi mistica.
Sempre nell’ambito dell’espressionismo possiamo portare alcuni esempi di Mies Van de Rohe, vediamo il progetto per un grattacielo in Friedrichstrasse (1921), un progetto che appartiene al periodo utopico. Il lotto è triangolare su cui Mies pensa di collocare un grattacielo che riprende il triangolo, alto 20 metri, completamente in vetro, allora molto innovativo. Riprendendo questo gusto dell’architettura del vetro, ma anche con il gioco di riflessi di una parete sull’altra. Sempre in questo modo espressionista è il monumento per i caduti di marzo a Weimar (1922).
Vediamo anche altri autori, come la Chilehaus di Höger (1923), con un periodo estremamente mosso e facciate completamente vetrate; ancora fa parte di questo periodo il Goetheanum di Steiner
Mendelson (1887-1953) è l’autore più rappresentativo di quella che è la corrente espressionista, è un ebreo costretto poi ad emigrare, anche qui è certamente più interessante e maggiormente evocativo lo schizzo che non la costruzione. Costruisce torre Einstein a Postdam (1917-24), si tratta di un osservatorio astronomico voluto dallo stato per le ricerche di Einstein, è costruito in modo che i raggi solari attraversino perpendicolarmente l’edificio arrivando nei sotterranei (alcuni vedono nella cupola il cranio di Einstein); la struttura doveva essere in cemento armato ma venne costruito in mattoni per motivi economici, presenta bucature che sembrano scavate nella materia ed ha un andamento di inserimento nel paesaggio. 
Sempre suoi sono i magazzini Schocken a Stoccarda (1926-28), costruiti in una zona particolarmente difficile del centro, sono andati distrutti dai bombardamenti. Dall’assonometria vediamo due poli principali che sono elemento che sovrasta il tetto e l’angolo in curva, notiamo un grande senso di verticalità, che veniva accentuata di sera con l’illuminazione, senso di orizzontalità sottolineata anche della grossa scritta del prospetto principale; altri elementi curvilinei nel cavedio interno.
Altra opera andata distrutta è la Columbushaus (1931-32), presenta una pianta curvilinea, con finestre a nastro (finestre con telaio portante, con vari piani che vanno a scalare), senso di orizzontalità e chiara indicazione di edificio metropolitano.

Nessun commento:

Posta un commento