Neoclassicismo in Germania


L’alto livello del dibattito intellettuale ed anche morale sviluppatosi nel XIX secolo negli ambiti architettonici inglesi e francesi si rifletté anche in Germania grazie alla presenza di una serie di personaggi (tra cui spicca Schinkel).
L’impulso venne dalla Prussia, dove l’occupazione da parte di Napoleone aveva avuto come conseguenza un più forte senso di identità nazionale; lo stato si assunse la piena responsabilità dell’istruzione, istituendo l’Università di Berlino, riformando l’intero sistema educativo prussiano in accordo con gli ideali umanisti ed illuministi.
L’imperatore era Federico il Grande re di Prussia dal 1740 al 1786 (uno degli stati più importanti del periodo), fu durante tutto il suo regno un dilettante di architettura e un suo influente mecenate, la sua ambizione fu quella di fondere elementi greci, gotici e germanici che vuole proporre per Berlino (sede dei palazzi reali), in sintonia con lo spirito nazionalista divenuto popolare durante le guerre di liberazione contro Napoleone. 
Le influenze che si hanno in questo momento deriva dal fatto che qui lavorano architetti francesi, si adoperano per realizzare quello che vuole l’imperatore.
Chi lavora su questa spinta del neoclassicismo portato dai francesi sono Von Anhalt (che progetta vari giardini pittoreschi), D’Ixnard (progetta l’abbazia di St Blasien) e poi Dury (con il museo federiciano). 
Dopo Federico il grande, che voleva creare questa cultura nazionale, gli succede Federico Guglielmo II (1787-1797), il quale chiama degli architetti tedeschi e chiama Ermansdorff, Lamghas (che realizza la porta di Brandeburgo 1789-1794, che si affaccia sulla Pariser Platz, attualmente ricostruita, seguendo in maniera moderna e personale la classicità della piazza, con Josef Paul Kleihues, troviamo poi la Dresdner Bank di Mark & Parteners, di fronte troviamo O’Gehry, con la Deutche Bank, che ripropone la scansione classica, in una facciata, mentre dietro ha una facciata mossa ed estremamente libera, con le finestre risaltate da un forte aggetto e poi altri) e poi troviamo Gilly (considerato il più importante, suo è il miglior progetto per il monumento di Federico il grande, grosso tempio neoclassico su una scalinata).
La capitale granducale è Weimar, resa grande da Federico Guglielmo II, che qui fa costruire diversi edifici.

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