Costruttivismo russo


Anche in Russia abbiamo più o meno lo stesso percorso che abbiamo visto begli altri paesi, quindi attenzione all’artigianato (si cerca di riqualificare l’artigianato del paese) e attenzione a fare cultura con le masse e per le masse. 
Si hanno anche qui avanguardie, in genere si tratta di movimenti che sono molto spinti e non hanno o non vogliono avere alcun riferimento alla pratica sia in campo artistico che in campo architettonico. 

Nel 1861 si ha la liberazione dei servi della gleba e la volontà di ripresa della cultura del paese (movimento russo panslavico) e dell’artigianato (con la colonia di Abramstevo formata da artisti vagabonsi e la colonia lavoro artigianale a Smolensk, della principessa Tenisheva, con delle piccole case rurali). In questo periodo si vuole acculturale il popolo, stessi temi che abbiamo visto in Germania, in questo caso con Bogdanov e la sua organizzazione per la cultura proletaria (proletkult), che punta al recupero della cultura per mezzo di una nuova unità di scienza, arte ed industria.
Nel 1915 si ha il manifesto del suprematismo di Malevic (e Majakovskij), questa avanguardia vuole ripartire da zero per proporre un nuovo tipo di arte, quindi il pensiero artistico non deve avere nessun riferimento con la realtà. Vengono elaborati da Malevic i planiti (1923-24) che l'uomo può usare, su cui può camminare, facilmente lavabili ed abitabili, comunque un concetto piuttosto astratto; in seguito vengono elaborati gli architektonen (1927) che chiaramente si riferiscono a forme architettoniche.

Dopo la rivoluzione e l’abolizione della proprietà privata viene emanata la legge per l’obbligo di pianificazione urbanistica, anche per impedire le speculazioni edilizie.
Come detto si vuole fare un’arte proletaria e quindi nascerà lo stile costruttivista, le cui indicazioni vengono come sempre date dal potere politico, per esempio Trotsky è per una nuova arte ed architettura, mentre ci sono quelli della vecchia guardia che sono per delle riproposizioni accademiche, quindi non vogliono creare una architettura basata sulla realtà del momento ma una architettura superiore, riproponendo gli stili storici.
Questo stile costruttivista da lo stesso valore sia agli elementi fisici per fare architettura (come acciaio, vetro e legno) sia a quelli intellettuali (luce, colore, piani), una architettura che esprime questo momento rivoluzionario e dove la struttura è messa in primo piano, rivestita in genere di vetro (indice di trasparenza in tutti i sensi); con elementi di dinamismo e di instabilità architettonica.
Si può dire che l'attuale decostruttivismo riprende alcuni temi del costruttivismo. 
Costruttivismo di cui il principale esponente è Tatlin (che per altro segue una corrente che viene chiamata produttivismo), ricordato per il suo monumento alla terza internazionale.
Il costruttivismo si esplica al meglio nelle scuole che sono parallele al Bauhaus, in particolare con gli Inkhuk (istituto per la cultura artistica) e i Vkhutemas (istituti superiori d’arte), che hanno una finalità simile a quella della scuola tedesca.

Tornando al suprematismo viene definito da Malevic come la supremazione dell’arte astratta su quella figurativa; in essa è presente solo il colore, senza alcuna rappresentazione figurativa, supremazia anche della sensibilità pura nelle arti visive sulla rappresentazione naturalistica o espressionistica. 
Il simbolo del suprematismo è il quadrato nero su fondo bianco oppure il cerchio nero su fondo bianco (o la croce), si tratta sempre di figure geometriche e senza riferimento alla realtà. 
Sulla linea del suprematismo è Kljun, sempre con elementi bidimensionali ma in questo caso riscontriamo un certo senso di dinamismo e movimento. 

Importante il fatto che Malevic fonda l'Unovis, associazione di sostenitori della nuova arte, che sono gli studenti della scuola d'arte di Vitebsk, di cui è direttore Chagall (era una scuola di avanguardia), in seguito verrà cacciato. Si sposta a Mosca e unisce l’Unovis con l’Inkuk, unione di breve durata a causa delle molte divergenze e nel 1921 si ha la prima mostra di opere collettive; nel 1922 il gruppo si scioglie definitivamente.
Si sposta a Pietroburgo e vengono elaborati delle progettazione tridimensionali con gli architektonen e i planiti, con le caratteristiche che abbiamo visto. 
Nel 1924 si ha il manifesto suprematista Unovis, che proclama l’avvento di un lavoro collettivo, teso ad interagire con le aspettative della nuova vita collettiva; integrando l'arte con una nuova vita che viene pensata come altamente collettivizzata (teorie che in Russia sono molto più avanzate rispetto ad altri paesi).
In seguito, negli anni 20, torna ad una rappresentazione formale adeguandosi alle direttive del regime, in particolare Stalin vuole un'arte realista e facilmente leggibile anche dal popolo; venne poi arrestato per i suoi rapporti con artisti tedeschi.

Come abbiamo visto si assiste ad un periodo di propaganda post rivoluzionaria, sopratutto con l'Agi-trop (agitazione e propaganda), altro non è che una forma di teatro didattico per la propaganda e l’informazione dell’ideale rivoluzionario presso il pubblico analfabeta; quindi vengono creati il tram di propaganda (1919-20) e comunque con strutture leggere, smontabili e facilmente trasportabili.
Inoltre il messaggio rivoluzionario viene diffuso per mezzo dell’arte grafica come slogan, iconografie evocative e feste di celebrazione della rivoluzione.
Nel 1920 viene organizzato da Meyerhold il teatro d'ottobre, il quale è un teatro antinaturalistico in cui l'artista sembra un artista del circo, un teatro che coinvolge il direttamente pubblico e da queste teorie nasce il teatro totale di Gropius, sulle idee di Meyerhold.

Arriviamo al costruttivismo, siamo nel 1920 e nasce dal gruppo di lavoro nell'ambito dell’Inchik, ovvero l'istituto di cultura artistica a Mosca, il manifesto vuole essere una pubblicazione di propaganda contro l’arte tradizionale, un momento di passaggio dall’astrattismo spaziale suprematista alla costruzione di volumi nello spazio reale. 
Si vuole rappresentate il nuovo clima rivoluzionario con una nuova architettura secondo i principi del collettivizzazione e secondo il sistema dei condensatori sociali (che partono dall’unità abitativa sino alla città), quindi la nuova situazione politica si vuole esprimere con una nuova architettura, che non sia una architettura astratta come voleva il suprematismo ma lavorare sulla città.
Nel 1922-23 si ha il costruttivismo architettonico che ha come membri più attivi i fratelli Vesnin con il progetto per il palazzo del lavoro, il costruttivismo da una notevole importanza al lato ingegneristico della costruzione (tende a dare la supremaziona all’ingegnere rispetto all’architetto) e con una materialità costruttiva contrapposta a leggerezza, trasparenza strutturale e spazialità; si ha perciò una divisione tra i materiali intellettuali (luce e colore) dai materiali fisici (ferro, vetro, legno, eccetera), considerati equivalenti dal punto di vista tematico. Si ha grande interesse per la tecnica e sempre impegno politico.
Il manifesto del costruttivismo è il monumento alla terza internazionale (1919-20) di Tatlin che viene presentato all'expo di Parigi del 1925 e contiene tutte le caratteristiche tipiche del costruttivismo. Doveva essere alto 400 metri, formato da due spirali in ferro inclinate (quindi rottura dell'ortogonalità della fabbrica tradizionale e grande importanza data dalla struttura), all’interno si muovono tre solidi di vetro (con le valenze del materiale). 
Ognuno dei solidi ha un movimento di rotazione diversa, il primo è un cubo (pensato per la sezione legislativa) con una rotazione di un anno, il secondo è una piramide (per la funzione amministrativa) che gira in un mese, e il terzo un cilindro (rappresenta l’informazione) che gira in un giorno.
Quindi struttura in ferro, solidi di vetro e dinamismo, tutto questo in un edificio di grande monumentalità.
Punti fondamentali di questo progetto sono il meccanicismo, l’uso di materiali industriali e la metafora monumentale dell’armonia di un nuovo ordine sociale (fine politico sempre presente).

I fratelli Vesnin, che fanno alcuni progetti come il progetto per il palazzo del lavoro per celebrare l’unione delle repubbliche sovietiche (1922). Viene considerato come un primo esempio di costruttivismo architettonico, con funzionalità distributiva e d’immagine assolutamente nuova dovuta alle esperienze architettoniche dei nuovi artisti.
E’ costituito da un grande cilindro a base ellittica e un volume quadrangolare, su cui si innesta un parallelepipedo di 16 piani; sotto i due volumi passa una stratta e in alto sono collegati da una struttura a ponte, evidente la messa in evidenza della struttura. Vincitore del concorso sarà l’architetto Trotsky che unisce elementi di modernità e tradizionali.
Progetto molto importante è quello per gli uffici del giornale Pravda (1924) a Mosca; in evidenza la struttura, completamente vetrato e ascensori esterni con un movimento dato dall'edificio dal moto degli ascensori e ancora le grandi scritte in cima al palazzo.
Troviamo poi altri progetti di altri architetti.
Nel 1924 muore Lenin e si pensa ad un mausoleo e l’architettura così leggera del costruttivismo non viene ritenuta adatta e viene dato l'incarico a Shchusev (rappresentante dell’architettura accademica), che dapprima costruisce un mausoleo in legno poi in seguito in pietra che riprende la tomba tartara del deserto.

Molto interessante è vedere come la Russia si presenta all'esposizione di arti decorative del 1925 a Parigi con un padiglione di Mel'Nikov (uno degli esponenti più sensibili del costruttivismo), il quale progetta un tipo di architettura costruttivista. 
Nel padiglione dell’Urss all’esposizione di arti decorative il lotto è rettangolare ma viene diviso in due parti da una scala posizionata in diagonale formano due triangoli uguali. La scala porta il fruitore a muoversi anch’esso in diagonale, approccio considerato un po' spaesante. 
Si tratta di volumi in opposizione fra di loro che deformano la propria geometria per dare un certo tipo di sensazione, grande senso di dinamismo e traiettorie diagonali che costringono ad un movimento non naturale del visitatore. 
Altri elementi sono i tralicci in ferro leggeri e tecnici tipici del costruttivismo, come anche la riproposizione all’interno di un club operaio con l’arredo basato sul quadrato.
Mel'Nikov progetta anche la casa del progettista dedicata alla moglie (1927-28), in planimetria sono due anelli nuziali che si incrociano ed interessanti sono le forme delle bucature che fanno entrare luce nell’edificio.

Nel 1923 inizia la Nep (nuova politica economica) e per quello che ci interessa viene fondata da Ladovsky la Asnova (l’associazione degli architetti costruttivisti), inoltre inizia la pubblicazione della rivista Lef di Majakowskij, che porta avanti le teorie suprematiste e dell’arte proletaria.
Nel 1925 viene fondata l’Osa, una associazione di architetti contemporanei che vogliono essere più architetti e più sociologi, per creare una nuova figura professionale.
Con il primo piano quinquennale (1928-33) e i costruttivisti elaborano la teoria dei condensatori sociali, che sono: 
  1. la casa collettiva (in un primo momento la cellula abitativa comprende anche la cucina in seguito viene eliminata), di cui è un esempio il Narkomfin (commissariato del popolo alle finanze di Ginzburg), vengono fatte in questo periodo delle mostre dal aperte dell’Osa dove viene proposta la cellula in seguito ripresa da Le Corbusier; 
  2. altro condensatore sociale è il club operaio, con tutte le funzioni e i servizi che non sono nella casa comune, caratterizzato da una particolare architettura che spicca nel panorama urbano 
  3. altro condensatore l'officina e anche quello cha ha più fondi (in quanto aiuta l’economia); 
  4. infine arriviamo alla città; le teorie urbanistiche per la città vedono una corrente degli urbanisti che vedono la città costituita da un insieme di case comuni e i disurbanisti che vedono queste comunità sparse nel territorio e unite da una viabilità veloce. Da queste teorie nasce il piano per Mosca, una tipologia di nuova città (che è Magnitogorsk) e il progetto della città lineare (di Miljutin), città che si può estende all’infinito, divisa per fasce di produzione e che venne ripresa da Le Corbusier per la Ville Radieuse. 
Nello stesso periodo si ha il concorso per il palazzo dei Soviet, al quale partecipa anche Le Corbusier ma vince Iofan, in seguito si ha lo stalinismo e nel 1932 vengono sciolte dal regime tutte le associazioni artistiche, con la costituzione della Ssa, una federazione statale per un’architettura storicista e trionfalistica.
Nasce il realismo socialista che impone un’arte di facile comprensione da parte del popolo, per volontà di Stalin, con una tipica monumentalità classica.

Nel 1921 Lissirzky (pseudonimo per M. Lisickij) elabora il concetto di Proun, che significa “per l’arte nuova”, che egli definisce “stazione di transito tra la pittura e l’architettura, sulla via costruttiva della nuova configurazione”; si rende conto che le teorie di Malevic possono essere applicate all’architettura e alla città. Con il Proun vuole indicare un ambito creativo senza precedenti fra pittura ed architettura.
Lissitzky (1890-41) é uno dei più attivi esponenti dell'arte russa e la porta anche in altri paesi, influenza anch'egli il pensiero del Bauhaus, è uno dei massimi esponenti del costruttivismo, applica all’architettura le teorie suprematiste di Malevic e viene considerato un ponte tra suprematismo e costruttivismo. 
E’ responsabile della facoltà di architettura all’Unovis e si occupa di vari allestimenti artistici. Si trasferisce in Svizzera per motivi di salute e viene a contatto con varie avanguardie e fa conoscere le nuove tendenze russe, fondando anche una rivista.
Nelle sue rappresentazioni si riferisce all'organizzazione del territorio; nel 1924 fa un omaggio a Lenin ovvero la tribuna di Lenin (1924) progettata con funzione reale di propaganda. Ci sono elementi suprematisti come il cubo nero, da cui si riparte un elemento metallico anche in questo caso inclinato (come in Tatlin o come nel padiglione di Mel'Nikov), quindi dinamismo spiazzante, evidenziato anche dagli elementi che fuoriescono dalla trave in ferro da cui si sporge con grande slancio la figura di Lenin e in cima una grande grafica. Nell’assenza di colore e senza collocazione spaziale viene concepito come un Proun, ovvero un elemento per l'arte nuova.
Sempre suoi sono i grattacieli der Wolkenbügel (1924), che significa una staffa delle nuvole; si tratta di grattacieli che pensava di collocare lungo una sorta di boulevards che circondava il centro di Mosca, in cui la parte verticale era solo di sostegno e quella orizzontale era la zona utile. Rappresenta la risposta russa al grattacielo americano, come forma socialista del grattacielo.

Nel 1931 si ha il concorso per il palazzo dei Soviet, in risposta al palazzo delle nazioni a Ginevra del 1927, vengono chiamati in Russia tutti gli esponenti del razionalismo moderno; il progetto vincitore è di Jofan di impronta costruttivista, ma venne notevolmente ridimensionato. Come abbiamo visto anche Le Corbusier fa un progetto nel quale riprende la corrente costruttivista del paese con la struttura in vista e nelle pareti vetrate.

Nel 1927 si ha una mostra dell'Osa dove troviamo gli appartamenti duplex con la galleria centrale, da cui Le Corbusier riprende la cellula di Marsiglia. Nel 1928 si ha un progetto per un modulo di cucina compatta sempre in direzione della collettivizzazione, stesso tema che è ripreso dal Weissenhoff con la cucina razionale di Oud; tutto questo fa si che non si abbia spreco di spazio per rendere la casa più vivibile. In tutti i paesi il tema è sempre lo stesso, si tratta di dare una casa a tanta gente.

Coma abbiamo detto dal 1928 si ha il primo piano quinquennale e gli architetti moderni propongono nuovi tipi edilizi e urbanistici come i condensatori della nuova vita sociale e al primo livello troviamo la casa comune; un primo modello è del 1929 con il progetto di casa comune per la RSFSR di Vladimirov e Bartch, in cui la casa è la sola cellula letto, tutto il resto è collettivizzato.
Ginzburg lavora allo stesso tema ma con dei modelli transitori, dapprima si riduce la cellula abitativa e si danno dei servizi comuni, ma lascia la cucina, con il modello della cellula di abitazione tipo F per lo Stroikom (1929), si tratta di un modello che viene poi costruito da altri due autori.
Costruisce invece la casa collettiva del Narkomfin (1929), un edificio che è stato creato per il commissariato delle finanza. Si ha un edificio in cui si ha la parte di cellule per la famiglia (circa 50 famiglie), una strada interna e un altro collegamento sulla copertura per andare all'edificio attiguo per i servizi comunitari (palestra, mensa, lavanderia, asilo, officina, eccetera); sono 5 piani serviti da due ballatoi esterni al primo e al quarto piano, che conducono agli ingressi degli alloggi, che sono di varie tipologie. Parallelamente al ballatoio del primo piano corre una “veranda”, pensato come luogo luminoso di incontro tra gli abitanti. Le funzioni previste subiscono variazioni dopo breve tempo.

I club operai vengono chiamati in un primo luogo palazzi della cultura e contengono in genere teatri in seguito vengono ospitati i servizi che non vi sono nella residenza. Ve ne sono vari esempi come quello di Golosov, il club Zujev a Mosca (1929), che abbiamo già visto in riferimento a Terragni, anche in questo caso l'angolo delle scale è un cilindro in vetro che viene tagliato da dei solai ad angolo. Anche Melnikov ne costruisce uno a Mosca, il club Rusakov (1928), un edificio di grande energia e potenza con elementi di grande aggetto rispetto al corpo centrale.
Terzo grado di condensatori sociali è l'officina, la progettazione non viene affidata agli architetti moderni che non hanno una organizzazione così consolidata come gli accademici. Infine si arriva alla città, con il discorso urbanistico e le teorie di urbanisti e disurbanisti.
Nel piano di Mosca del 1930 viene pensato uno spostamento delle popolazioni lungo delle vie di comunicazione con case di modeste dimensioni, mentre i centro rimarrebbero solo i monumenti. 
Sempre nel 1930 si ha il progetto per Magnitogorsk, secondo la teoria dei disurbanisti i vari insediamenti sono collegati da una grande strada di 32 km.
Infine lo schema della città lineare di Miliutin (1930), che riprende lo schema tradizionale ma non viene accattata dal regime. Si tratta di una città socialista formata da 6 fasce parallele (con ferrovia, industria, zona verde con autostrada, residenze e scuole, parco e zona agricola), da cui riprende Le Corbusier sia per la ville radieuse sia per un piano realizzato in Cecoslovacchia per la fabbrica di scarpe Bata, dove unisce la città e la fabbrica attraverso un'asse viario zonizzato, lungo il quale si sviluppano varie attività.

Nel 1930 inizia lo scontro politico fra il regime e gli architetti moderni, prima in campo urbanistico, dove affossa brillanti ed innovative ricerche per la città moderna, poi nelle scelte architettoniche. Il messaggio innovatore del movimento moderno, presente in Russia attraverso il costruttivismo, viene frainteso anche per la modestia delle effettive capacità tecnologiche del paese.

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