Otto Wagner


Otto Wagner (1841-1913), come abbiamo detto, si associa dopo la fondazione del gruppo e progetta solo alcune opere, su richiesta dei suoi allievi, per questo non è immagine della secessione. 
Personaggio che ha progettato moltissimo più che realizzarli e che ha pubblicato i suoi progetti in diverse pubblicazioni, nelle quali difende il concetto di funzionalità come sola padrona dell’arte. 
Da prima progetta con degli elementi storicismi (sul solco della tradizione classica viennese), per quanto riguarda gli edifici pubblici si farà all'idea di Michelangelo (ovvero un’architettura dove si ha una elemento centrale, spesso una cupola, e poi delle ali laterali, sempre con elementi circolari), per le case e ville fa riferimento al Palladio e per gli effetti scenografici ed illusionistici si rifà al Barocco. In seguito viene a contatto con le nuove idee degli allievi ed interessante è il suo rifiuto radicale del passato per arrivare ad uno stile utile e funzionale, come anche il rifiuto dell'ornamento.
Nel 1898 aderisce al movimento con alcune opere la Majolkhaus (con due edifici le cui facciate sono rivestite di piastrelle colorate) e le Stazioni gemelle della metropolitana di Karlplaz (nelle quali lavora con un metodo costruttivo estremamente moderno), sempre con questo gusto secessionista progetta una galleria d'arte che rimane allo stato di progetto. 
Come abbiamo detto, da sottolineare in Wagner è l’utilizzo di materiali e tecniche moderne, come l’utilizzo di materiali molto costosi (come il marmo) tagliati lastre molto sottili, che diminuiscono i tempi di realizzazione, conservando la stessa sensazione di  monumentalità. 
Un primo progetto storicista è il progetto per il concorso della Borsa di Amsterdam (1884) vinto poi da Berlage.
Tra il 1894 e il 1901 Wagner si occupò del grosso progetto della metropolitana di Vienna, composta da 80 Km di linee ferroviarie, 40 stazioni e 15 ponti e viadotti; le richieste della commissione erano forme monumentali e semplici. Anche in questo progetto segue forme storiciste e rinascimentali (con stazioni intonacate, ponti in laterizio e ponti con travi longitudinali), ma si muove in maniera abbastanza libera; ci sono tutti degli elementi unificanti tra tutte le stazioni della città, come gli inserti d'alloro (simbolo della corona imperiale) e gli elementi nelle ringhiere (come il cerchio, che è caratteristico della secessione per Olbrich, mentre Hoffman utilizza in genere il quadrato).
Le stazioni gemelle di Karlsplatz (1898) presentano una struttura molto innovativa, un telaio in metallo con all’esterno il marmo e all’interno gesso, con decorazioni geometriche e sobrie ma di gusto floreale e quindi rientrano nel suo momento di adesione alla secessione (con i tipici colori verde ed oro, che sono presenti in tutta la linea metropolitana).
A differenza delle precedenti la stazione Hoffpavillion (1898) presenta delle caratteristiche barocche, con ricchezza del portale in ferro e all'interno ricco di decorazioni, in quanto era una stazione dedicata agli ospiti dell’imperatore.
Vennero eseguiti dei lavori negli anni ottanta sulla metropolitana, erano più che altro lavori di ammodernamento ed adeguamento alle nuove norme per la linea della metropolitana, affidate a Schlauss, con la costruzione di nuove stazioni, con grandi vetrate ed ampie pensiline e ascensori a vista; comunque veniva richiesto di rispettare la progettazione iniziale di Wagner.
Le Majolkhaus (1898-1900) sono case d’affitto che fanno parte del periodo di adesione alla secessione, questi due edifici sono collegati da un elemento centrale ed hanno le facciate ampiamente decorate con piastrelle colorate a fiori, con ripresa della linea curva (tipica art nouveau). Entrambe le case si concludono con un elemento rettilineo sottolineate da statue di notevole mole, partizione comunque classica della facciata, con un basamento chiaramente definito che sottolinea la partenza dell’edificio, i piani che sono tutti uguali ed infine un grosso cornicione che conclude, quindi un’impianto classico dell’involucro e le facciate movimentate dei disegno tipici art nouveau.
Infine concludono il momento secessionista di Wagner la chiusa di Kaiserbad (1904-06), edificio assolutamente utilitaristico per il controllo delle acque del fiume, in cui è presente una decorazione ad onde. Anche la composizione del corpo di fabbrica è tipica di questo momento, ovvero un corpo centrale di maggiore altezza e due corpi laterali di altezza minore.
Nel progetto per la galleria d’arte del nostro tempo, ritorna ad uno schema classico e simmetrico (come tutti i secessionisti si parte da una base classica) però nella parte superiore si trova una decorazione molto libera e chiaramente secessionista.
Come abbiamo detto come la secessione è un movimento che si colloca all’interno del rinnovamento generale della arti portato dall’art nouveau (che di per se ha una vita molto breve, conclusa dalla prima guerra mondiale, anche se alcuni stilemi vengono ripresi come stile di facciata). 
Costruisce anche la Cassa di risparmi postale a Vienna (1904); si tratta di un’edificio funzionale, che secondo la critica sembra un grosso involucro pieno di denaro, in cui è interessante notare il trattamento di facciata a cui viene data monumentalità con lastre di marmo molto sottili, che sono aggrappate alla muratura in mattoni e che sembrano avvitata attraverso dei rivetti i quali sono un falso e diventano un elemento decorativo della facciata, interessante vedere come questo rivestimento da imponenza e monumentalità all'edificio con un materiale che è applicato in uno stratta molto sottile, quindi un risparmio nel materiale utilizzato e tempo di posa veloce (due elementi estremamente importanti); utilizza anche l'alluminio, sia per pensiline che per l'inserimento di una statua. All'interno notiamo la volontà di usare uno stile utile, di non eccedere con la decorazione, che rimangono geometriche ma che comunque danno decoro alla struttura. La sala cassa è un ambiente interrato che prende luce da una copertura in vetro e viene riscaldata attraverso dei tubi in maniera tale da sciogliere la neve (che avrebbe impedito l’entrata della luce) e sempre in questa sala sono presenti delle sezioni di pavimento vetrate che danno luce ai sotterranei.
Nella Chiesa di San Leopoldo del complesso psichiatrico dello Steinhof (1905-07), la chiesa presenta una impostazione classica e barocca, alla quale Wagner pone molta attenzione e vuole renderla molto serena e gioiosa per la particolare utanza, non a caso tutti gli angoli all'interno sono arrotondati. Dalla planimetria vediamo coma la chiesa viene studiata nel suo contesto (elemento tipico dell’art nouveau e del movimento moderno, con la collocazione del verde), la chiesa ha un leggero pronao, con 4 statue di angeli che chiudono il corpo più avanzato, dietro i quali sui trova una lunetta vetrata (elemento tipicamente secessionista), l’insieme è costituito da un corpo centrale e due brevi ali laterali e due torrette concluse due statue di santi. Cupola in metallo (materiale molto luminoso), all’interno la struttura della cupola è in travi reticolari oblique, è presente un solaio i cemento armato per regolare l’illuminazione; l’area dell’altare presenta tratti dal repertorio balcanico.
Wagner apparteneva ad una famiglia benestante e costruì per se due ville, che seguono l’evoluzione del suo pensiero. La prima villa Wagner (1886-88), trae ispirazione dall'impostazione della villa palladiana; anche qui il verde è studiato in riferimento all’edificio principale, l’impostazione palladiana si ritrova nella scala principale d’entrata, seguita da un corpo centrale e due logge laterali. Da sottolineare anche il taglio delle siepi che sono attentamente studiate e volute in quella determinata forma, che deve armonizzarsi con il progetto.
Nella seconda villa Wagner di 25 anni dopo (1912), si riscontra uno stile molto funzionale e semplificato, tipica art nouveau la asimmetria del portone d'entrata, che ha un elemento decorativo sopra la porta (opera di Mozer), per il resto si ha una sorta di scatola, definito da un elemento ancora classicheggiante che è il cornicione, seguita da bucature tutte uguali e una sobria decorazione geometrica al piano terra. Per quanto riguarda la disposizione interna, al seminterrato ci sono le stanze dedicate ai servi, al piano terra zone per il soggiorno e al primo piano per la notte.
In conclusione possiamo affermare che Wagner non si sposta normalmente dagli schemi compositivi usuali, dalle planimetrie simmetriche e bloccate, dalla consueta collocazione degli elementi decorativi, ma riconduce preferibilmente gli effetti plastici alla superficie; i luoghi dei consueti chiaroscuri sono occupati da disegno ornamentali piani e le articolazioni tra i volumi sono ridotte a combinazioni di linee.
In breve il repertorio tradizionale è rinnovato con la trasposizione dei valori formali da plastici a cromatici, dal tutto tondo al piano; con questo procedimento tutto l’organismo architettonico è trasformato e mosso, e il rigido strumento della tradizione diventa elastico, cedevole ed adattabile alle nuove esigenze.
Il persistente legame tra il nuovo movimento e la tradizione limita in un certo modo le esperienze degli austriaci rispetto a quelle delle avanguardie occidentali, ma è anche il motivo fondamentale del successo di questa scuola; infatti le esperienze di Wagner e dei suoi allievi propongono una coerente alternativa agli stili consueti e nello stesso tempo forniscono un metodo per attaccare e trasformare tutto l’immenso repertorio di forme ed abitudini visive e mentali ereditate dal passato, trasformandolo per liquefarlo definitivamente; preparando il terreno per il movimento moderno più direttamente di ogni altro movimento contemporaneo.

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