Mackintosh (la scuole di Glasgow)


Più interessante il movimento che si ha in Scozia con Mackintosh (1868-1928), studia presso la scuola d'arte della città di Glasgow, lavora nel frattempo presso vari architetti, poi fa un viaggio in Italia dove è interessato non al mondo classico ma ai mosaici di stampo bizantino (in particolare per il rapporto tra colore e la luce, che cerca di riproporre nelle sue opere) guarda molto al dettaglio delle opere del periodo medievale. 
All’inizio progetta secondo i classici schemi accademici, si occupa di allestimento di mostre.
La denominazione scuola di Glasgow deriva dal fatto che lavora all'inizio con un altro architetto, con la moglie e le sorelle MacDonalds dando il nome a questo quartetto di scuola di Glasgow.
Inizialmente le opere della scuola sono essenzialmente sale da te; in particolare ricordiamo la sala da tea in Argyle street (1897-98), dove notiamo immediatamente che la decorazione diventa geometrica e sobria. In questa prima sala da tea possiamo vedere uno dei marchi della scuola ovvero le figure femminili, in questo caso donne che tengono le rose.
Nel 1901 progetta un'altra sala da te in Ingram street, dove si trovano sempre gli stessi elementi di linearismo vengono riproposti ed infine la sala da tea Willow (1903-04) con vetrate a colori molto tenui, che sono uno dei marchi di Mackintosh. 
Inoltre è importante sottolineare che l'arredo d'interni, che in Inghilterra era sempre molto fastoso.
La sua opere fondamentale è la scuola d'arte di Glasgow (1897-99 e 1907-09 con la costruzione della biblioteca), notiamo una pianta rettangolare con affaccio su strada, grandi aule vetrate, quattro piani che sembrano in realtà due (molto sottile in quest’opera lo studio della percezione che si ha dell’edificio), aggetto del cornicione per evitare la luce più violenta. Rivestimento in pietra sulla facciata principale e le due corte, mentre intonaco grezzo sulla facciata non in vista (per motivi di costi e funzionali). 
Se guardiamo il prospetto possiamo osservare che risulta diviso in 8 parti, l'entrata è esattamente nella metà, anche se in realtà ci sembra appartenere alla parte sinistra (un gioco di percezioni studiato dall’architetto), a sinistra della porta di accesso si trovano tre bucature tutte uguali, mentre a destra quattro di diverse dimensioni. Il blocco centrale in pietra, in cui l’entrata è nel centro stesso dell’edificio, è disegnato e voluto in maniera diversa, si trova la scale d'accesso, due bucature laterali sulla sinistra, una bucatura sopra l'entrata ed infine un camino, che da un senso di verticalità che riporta la percezione alla metà dell’edificio, da sottolineare come la larghezza delle finestre sia la stessa e la altezza il doppio; al di sopra del portale d’ingresso si trova un balcone, affiancato da bow window.
Decorazione geometrica riscontrabile nel ferro battuto delle grandi vetrate.
La biblioteca, chiaramente individuabile dall’esterno, ci riporta a questo gusto medievale, con facciata movimentata da bow window poco sporgenti a tutta a’altezza, scansione rigorosa poco movimentato, impressione di severità. 
La biblioteca presenta elementi di grande modernità all'interno, il più importante è la galleria il cui solaio è molto arretrato rispetto ai pilastri, dando un movimento ed una spazialità che può ricordare l'architettura giapponese. 
Tutto l'arredo viene sempre fatto da Mackintosh sempre con elementi geometrici, questo movimento darò dall'avanzamento del pilastro ed arretramento della balconata è un'elemento di grande novità.
Gli interni sono estremamente spaziosi ed ariosi senza preponderanze di arredi, con il colore bianco dominate in tutti gli ambienti.
Altra opera interessante sede del quotidiano Daily Recod (1901), in questo caso si trova a lavorare in una strada molto stretta e cerca di dare molto verticalità all'edificio, lavorando con materiali diversi, troviamo prima della pietra, poi mattonelle bianche conclusi da coppi; la facciata è ulteriormente movimentata dai con bow windows non troppo aggettanti; colori vivaci e molto bianco.
La prima delle sue case private è la Windy hill (1900-01), anche qui ritroviamo l’influsso dell’architettura medievale; quello che si vede dalla pianta è l’attenzione all'ambiente in cui viene inserito il corpo di fabbrica, viene quindi anche disegnato il giardino, con la stessa geometria che viene in tutto i progetto. La pianta risulta mossa, piuttosto chiusa all’esterno, sempre in intonaco bianco, l’elemento curvilineo si ritrova in alcuni settori della casa e viene riproposto anche nel giardino; ritroviamo il tetto a falda e gli abbaini, però il tutto assemblato in maniera personale.
Un'altra casa interessante è la Hill house (1902-06), anche in questo caso si nota una netta influenza medievale (come la piccola torricina scalare che porta ai piani superiori, chiusa da un tetto conico), la pianta è mossa ed il tetto a falde; troviamo però anche una libertà nella disposizione delle bucature (ritagliate nella muratura senza cornici esterne), il serramento è a quadrato all’inglese. 
Negli interni troviamo le pareti bianche e l’arredo di colori chiari, sempre progettati da lui; anche in questo caso il giardino è progettato in funzione della casa. 
Partecipa anche al progetto per la casa ideale per l'amatore dell'arte (1901) (un tipo di utenza che incontreremo anche nei periodi più tardi); ritroviamo un blocco molto compatto, usa sempre materiali tradizionali (mattone, intonaco, pietra), sottolineato il primo piano con bow window e facciate molto compatte in cui vengono ritagliate le finestre, riscontriamo la libertà di composizione della facciata data dal posizionamento delle bucature.
Per quanto riguarda la pianta, notiamo essere più compatta rispetto alle ville che abbiamo analizzato; comunque inserita nel suo contesto e nei progetti sono impostati i posizionamento degli alberi e del verde. Venne poi costruita nel 1989-96.
Lavora molto con opere di design e partecipa all’esposizione di Torino del 1902, che è una delle esposizioni più importanti per quanto riguarda il liberty in Italia; il padiglione della Scozia viene progettato da Mackintosh.

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