De Stijl


Si tratta di un altro movimento d'avanguardia, siamo sempre in Olanda con il De Stijl o neoplasticismo, si tratta di un movimento che parte nel 1917 e si conclude nel 1931 con la morte del principale esponente Theo Van Doesburg. 
Si tratta di un movimento che viene influenzato dalle teorie neoplatoniche e teosofiche del matematico Schoenmaekers, da cui deriva il neoplasticismo. Queste idee vengono portate aventi da questo matematico che influenza il gruppo e che da il nome di neoplasticismo, che vuole dare una nuova plasticità nel mondo artistico attraverso l’uso della bidimensionalità e l'accostamento di questi elementi attraverso rapporti reciproci da cui deriva una nuova plasticità. Altro esponente fondamentale è Mondrian, il quale sostiene che suddividendo lo spazio in rettangoli (bianchi o colorati con i colori fondamentali) si crea tra questi una tensione che porta ad un nuovo modo di rappresentazione.
Questo gruppo è costituito principalmente da pittori, tra i quali Mondrian e Van Doesburg (che entra in conflitto con gli altri perché non utilizza linee perpendicolari), infine abbiamo Rietveld che parte da ebanista e falegname (con dei mobile in cui non ci sono incastri ma i vari elementi sono appoggiati li uni agli altri), in seguito diventerà l'architetto del gruppo. Ci sono anche degli altri architetti che si discostano presto dalle teorie neoplastiche tra cui Oud che progetta il cafè de Unie a Rotterdam, uno dei manifesti del movimento.
Il movimento ha una sua rivista che si chiama De Stijl, una denominazione ripresa da Berlage, quando parla di stile; è un movimento più intellettuale che pratico perché poi di costruito c'è molto poco; fondamentale l'uso dei colori primari e degli elementi ortogonali (in particolare linee rette), linee ortogonali che si riferiscono al mondo naturale, quindi la linea orizzontale si riferisce al movimento della terra intorno al sole, mentre il movimento verticale è il movimento del raggio solare.
Van Doesburg rappresenta il gruppo e lavora anche al Bauhaus dove influenza Gropius, il quale per un certo periodo utilizza linee ortogonali. Nel 1923 viene organizzata una mostra a Parigi e viene presentata la casa dell'artista di Van Doesburg e dell’architetto Van Eesteren, in cui si ha un blocco centrale da cui si ripartono elementi bidimensionali e con progettazione centripeta caratteristico dello stile.
Dal 1925 al 1931 si ha l’ultima fase del de stijl con la rottura tra Mondrian e Van Doesburg, si conclude il tutto con la morte nel 1931 di Van Doesburg.
Importante Van Doesburg (1883-1931) che, come detto, progetta la casa d'artista (1923) in cui si ha un blocco centrale da cui si ripartono gli elementi con un grande movimento centripeto, sempre racchiuso nell'ortogonalità degli elementi principalmente bidimensionali.
Partecipa alla progettazione del caffè l’aubette a Strasburgo (1928-29) insieme a Hans e Sophie Arp, importanti le decorazioni che utilizzano le linee in diagonale e arredo in cui ogni tavolo è racchiuso in una sorta di piccolo box, lo spazio bidimensionale viene suddiviso da setti divisori che non si incontrano; questo tema verrà ripreso da Mies per la progettazione delle sue case di campagna o in generale per le sue case, in cui i muri creano una serie di spazi che si compenetrano gli uni con gli altri, come anche il muro che va a prolungarsi oltre la copertura per andare ad inserirsi nell'ambiente.
Importante pittore è Mondrian, con le sue linee perpendicolari nere che formano spazi bianchi o colorati con i colori primari.
Rietveld (1888-1964) una volta diventato progettista costruirà molto, artista poliedrico che all'inizio progetta mobili e solo in seguito architettura. I suoi sono dei mobili rappresentano l’estetica del de stijl nelle tre dimensioni, famosissima è la sedia rosso/blu (1918), si tratta di mobili attraversati dallo spazio, in cui lo schema strutturale viene organizzato senza alcun incastro, in modo che i vari elementi si appoggino gli uni agli altri.
Casa simbolo dello stile è la casa Schröder a Utrecht (1924), questa casa conclude una serie di case a schiera ottocentesce; principi dell’architettura sono il senso centrifugo, la proiezione delle cellule all'esterno (tutto il percorso del de stijl porta all'astrattismo). La casa è di piccole dimensioni, composta da vari piani con degli elementi bidimensionali che sporgono; all’interno si hanno pareti mobili in modo da avere di giorno lo spazio libero.
Arriviamo ad Pieter Oud (1890-1963), partecipa al de stijl ma poi se ne allontana presto. Ha una esperienza di edilizia di massa per il comune di Rotterdam, nel 1927 al Weissenhof di Stoccarda, dopo la guerra mondiale lavora sempre per il municipio di Rotterdam alla ricostruzione del centro bombardato e solo nella seconda metà degli anni 50 riprende questo linguaggio neoplastico.
Nel 1924, dopo il suo allontanamento dal gruppo del de Stijl, realizza il caffè del l'Unie che si trova nel centro di Rotterdam. La facciata sembra quasi una composizione grafica (sembra la copertina di una rivista del periodo), da un punto di vista planimetrico lavora su un lotto di 15x6 m; i servizi vengono lasciati nella parte retrostante e gli uffici in facciata, la quale viene composta con i colori primari e con un'organizzazione di elementi geometrici e rettangoli; come vuole lo stile e proprio da questa contrapposizione che risulta la calma. 
Questa composizione quasi topografica dell'elemento architettonico è abbastanza di questo momento, lo vedremo anche con Aalto che progetta la grande vetrina di un palazzo proiettando la prima pagina di un giornale, sempre con questo gusto tipico della rappresentazione tipografia del Bauhaus.
Come detto lavora per il comune di Rotterdam per l'edilizia sociale, con il quartiere Oud Mathenesse (1922-23), molto studiato nei minimi particolari in quanto riprende il modo di lavoro tipico del de stijl anche nella baracca di cantiere, dove si ha una contrapposizione di solidi che danno un senso di energia e sempre dipinta con i colori primari. Costruisce un’altro quartiere di edilizia sociale, il quartiere Kiefhoek (1925-29), anche qui si può leggere la prefabbricazione, possiamo ancora notare l'angolo molto enfatizzato, costruisce anche un centro di riedicazione per bambini (1952-60).

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