John Nash
John Nash (1752-1835) lavora per Giorgio di Galles, un personaggio stravagante che si accorda con il carattere di Nash, il risultato è il padiglione reale Giorgio IV nel Sussex nel 1818 a Brighton, dove c’era già un primo edificio su cui imposta la fondazione di Nash, con diversi caratteri di terre straniere (sopratutto mondo islamico), creando una incongrua architettura in Inghilterra. Per noi interessante perché viene utilizzata in un’edificio residenziale la ghisa come elemento strutturale, in particolare nelle cucine, con alte colonne in ghisa e capitello a forma di palma che riprendono il tema esotico del palazzo, questa struttura si ritrova anche nella sala della musica e in altre sale.
Più interessante il suo progetto urbanistico sul quale lavora con Recton (un paesaggista), dove applica il suo concetto di una proprietà terriera trattata paesaggisticamente, un progetto voluto dal re per collegare il Regent’s park con il Saint James park; sopratutto interessante questa integrazione del verde nel tessuto urbano con Reget street (1811).
Il Regent park era una tenuta di caccia, l’idea di base era di trasformarlo, almeno in parte, con l’introduzione di una serie di ville isolate e case a schiera all’interno del parco (in una disposizione tale che le case non si potessero vedere a vicenda); il parco invece era progettato con una chiara impronta pittoresca e paesaggistica con un lago e delle costruzioni lungo il perimetro, conservando, almeno in parte, le caratteristiche rurali del luogo.
L’architetto propose inoltre la costruzione di una nuova strada, Reget street, che andasse a collegare la zona abitativa con il parco di Saint James, importante per il concetto di integrazione del verde con la città.
Interessanti sono i terraces, che sono una riproposizione di una cellula neoclassica a formare un complesso unitario (in stile neoclassico, come abbiamo visto a Bath). Un primo lotto di case venne costruito per la nobiltà, prospiciente il lato del parco, un’altra serie di costruzioni viene costruita più lontano per la classe media ed altre infrastrutture varie; questa operazione si conclude con un’esedra, da cui parte Regent park.
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