Joseph Peyre, Pierre Rousseau e Jacques Gondouin


Marie Joseph Peyre (1730 – 1785), fu uno degli architetti che esercità la maggiore influenza nel corso del Neoclassicismo settecentesco dopo Soufflot. Il suo stile era rivolto a promuovere una nuova architettura ispirata dalle grandi opere imperiali, di smisurate dimensioni e scarsa praticità. 
Peyre più che costruire progetta e lo ricordiamo per il suo progetto di Accademia (1765) ed il palazzo Condé (1763) importante solo per il fatto che ispirò la costruzione dell’Hotel de Salm di Rousseau (1751-1810), incaricato dal principe Federico di Salm, uno dei tanti principi tedeschi amanti dello stile e della cultura francese.
Le scarse testimonianze sull’architettura domestica degli antichi romani, di cui disponeva Peyre lo portarono ad unire nel palazzo Condé caratteristiche tipiche dell’architettura pubblica che di quella religiosa del mondo antico. Fu così che il disegno del palazzo Condè investì il tradizionale hotel parigino (la casa di città impostata intorno ad un cortile centrale) della dignità e dell’antico splendore dell’architettura pubblica antica.
Il cortile era separato dalla strada tramite un colonnato aperto, interrotto al centro da un arco trionfale; mentre il portico d’entrata della casa stessa conduceva direttamente in un solenne atrio circolare.
Anche Rousseau, ispirandosi a Condé, fonde degli elementi dell’architettura pubblica romana insieme con lo schema dell’hotel tipicamente parigino, con una tipica forma a C, una struttura che sente l’influsso delle opere teoriche di Perault. Tra l’altro a San Francisco venne costruito lo stesso edificio per la Legion d’onore.
Inoltre trae anche ispirazione dalla scuola di chirurgia di Gondouin (1737-1818) (di cui alcuni temi sono ripresi dall’hotel de Salm), formato da un grandioso colonnato ionico lungo la facciata su strada, con trabeazione orizzontale continua, le da un aspetto di grande dignità; la celebre aula di anatomia, situata direttamente al di la del portico principale, univa insieme la pianta del semicircolare teatro greco con una cupola a cassettoni illuminata dall’alto da un oculo semicircolare, chiaro riferimento al Pantheon romano. Questo tipo di impostazione verrà poi ripresa nelle aule parlamentari ottocentesce.

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