Richardson (1838-1886) è uno dei più importanti architetti almeno del primo momento della scuola (il secondo momento inizia con Sullivan). Richardson apre una nuova fase nella storia dell’architettura americana, infatti non era più all’Inghilterra, ma alla Francia che gli architetti americani si rivolgevano per trarre la loro ispirazione; tra questi Richardson fu il primo a creare uno stile proprio, che in seguito diventò nazionale, il primo ad influenzare gli architetti europei.
Il suo creativo eclettismo diede vita ad uno stile chiaramente definito ma flessibile, fondato sul versatile stile dell’arco a tutto sesto dell’architettura romanica europea.
Ebbe una formazione Europea alla scuola di belle arti di Parigi, lavorò quindi negli studi di Labrouste ed Hittorff, dal quale fu però capace di esprimersi in una forma autonoma, più vicina a Vaudremer, discepolo del razzionalismo di Viollet-le-Duc.
Nella sua progettazione risente sempre di un’ispirazione romanica (di cui li piace la chiara conformazione della planimetria e l’organizzazione dello spazio), del quale apprezza la severità e la realizzazione dello spazio.
La sua prima opera si trova a Boston ed è lo Hayden Building (1876), dove si vede l'ispirazione romanica dal bugnato molto accentuato (che tende a dare movimento alla facciata), ma notiamo anche un’altra caratteristica che diventerà peculiare, ovvero l’introduzione in facciata di uno è più piani che vengono definiti da archi e la chiusura con mezzanino.
Più importante il Marshall Field Building (1885-87), considerato importante in quanto è un edificio di grande compatezza e come tale viene considerato come un’esempio importante di struttura urbana di carattere commerciale; la partitura classica di facciata esterna molto compatta non lascia leggere la partizione interna, che si compone di una struttura metallica che divide la costruzione in tre navate (tipicamente romanico, come anche il bugnato). I primi tre piani vengono racchiusi sull’arco, i piani superiori si compongono di una bifora ed infine il mezzanino con un tipo di bucatura che non prevede l’arco.
Richardson costruì anche diverse case private, tra le quali ricordiamo la Glessner House (1886-1887) che risente di ascendenze romaniche, sia nel bugnato che nelle logge che la compongono, ma anche nella copertura (con i timpani); altro elemento che viene ripreso in seguito è l’arco che viene sottolineato dalla disposizione delle pietre, che si ripropone anche all’interno. Questa casa si trova si trova a Chicago nella Prairie Avenue District dove i commerciati di successo si facevano costruire le case private.
Notiamo una facciata molto chiusa verso la strada principale (sempre con il bugnato), mentre troviamo una piana molto movimentata (tipicamente romanica) e aperta verso la corte interna con ampie aperture.
Anche nella Lionberger house (1886) esprime una senso di grande forza, l’entrata principale costituito da un’arco, sottolineato da blocchi di grandi dimensioni e la loggia (elemento costitutivo della sia progettazione), reminiscenze del mondo medievale e romanico le troviamo nella copertura (ebbe molto influenza anche in Europa).
Stessi caratteri si ritrovano anche nelle altre abitazioni private da lui costruite (compattezza, archi e logge), come la Mac Veagh House (1885), poi demolita.
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