Van de Velde
Altro personaggio importante Van de Velde (1863-1957), che inizia come pittore e come teorico, è il principale divulgatore dell'art nouveau, sopratutto in Germania perché sarà direttore della scuola d’arte di Weimar prima di lasciare la direzione a Grobius (che costituirà il Bauhaus), anche progettista, si occupa prevalentemente con arti applicate e decorazioni industriale, diffonde il suo stile nel negozio di Bing a Parigi specializzato nell’art nouveau.
La casa che progetta per la sua famiglia, chiamata Casa Van de Velde (1895-96), ha avuto maggiore importanza di quanta ne dovesse avere però è anch'essa un'emblema dell'arte totale; l’architetto si occupò della coerenza di tutto l’arredo (progettando anche i vestiti per la moglie).
Sua è anche la scuola d'arte di Weimar (1906), con grandi vetrate e una progettazione estremamente funzionale.
La sua opera dal punto di vista architettonico più nota e che ha caratteristiche art nouveau è il teatro dell'esposizione del Deutscher Werkbund (1914), il Deutscher Werkbund era un’importantissima associazione di produttori e commercianti di prodotti tedeschi (la Germania è il paese che arriva più tardi all'industrializzazione, però è proprio dalla Germania che nascono i nuovi impulsi, per prodotti di grande pregio e riconducibili alla Germania). Il Deutscher Werkbund organizzava delle mostre e una delle più interessanti è quella del 1914 di Colonia, con diversi edifici di vari architetti. Qui Van de Velde costruisce un teatro di importazione classica (sembrerebbe una basilica) ma ha degli elementi che possiamo ascrivere all'art nouveau, come il movimento presente nell’entrata e del corpo di fabbrica, che ben si accorda con il paesaggio circostante.
Van de Velde progettò tantissimo anche nel campo del design, con vari elementi di arredo (sua è anche la copertina della prima dell’Hecce Homo di Nietzsche).
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