Burnham e Root

Infine troviamo Daniel H. Burnham (1846-1912) e John W. Root (1850-1891), entrambi americani, non hanno una formazione europea; si associano a partire dal 1873 ed insieme costruiscono lo Union Stock Yards (1875), il più grande mercato di bovini del mondo.
A Chicago costruisco The Roockery (1885-86), nell‘1886 muore Richardson, in questo stesso anno Sullivan e Hadler costruiscono l’Auditorium, l’edificio di Burnham e Root riprendeva alcuni motivi del Marshall fields di Richardson.
Venne chiamato così perché divenne un nido per molti piccioni; la facciata esterna è riccamente decorata e si ha inoltre una nuova organizzazione dello schema distributivo dell’edificio per uffici.
La copertura in ferro e vetro da luce ai piani e risolve brillantemente il carattere commerciale dell’entrata, mentre la facciata sulla corte è molto innovativa e può essere considerata una primitiva versione della finestra a nastro. Da notare che nel 1905 questo edificio venne ristrutturato da Wright.

Nel 1891 Burnham e Root costruirono il Monadnock Building, a sedici piano con muri esterni portanti in muratura (in particolare mattoni); le murature esterne sono lisce e senza alcun ornamento e le superfici cono raccordate in curva, mettendo in evidenza gli effetti volumetrici dell’imponente parallelepipedo e delle colonne di bow window.
Questa eccezionale esemplificazione della veste esterna è dovuta alle insistenze del finanziatore che assunse un grosso rischio costruendo in una zona periferica; solo più tardi venne assunto da Root come indirizzo estetico.
Nel 1891 venne conclusa la parte nord, mentre quella sud venne completata da Hollabird e Roche viene terminata nel 1893 con una struttura metallica.
La parte in muratura ha un basamento a scarpa (con una profondità dei muri di 1,8 m, per sopportare i carichi sovrastanti), seguita da una scansione regolare, un mezzanino ed infine un cornicione in aggetto.
Nel 1892 venne costruito il Masonic Temple, il più alto edificio della vecchia Chicago, raggiungendo i 22 piani e i 90 metri. Qui l’architettura si complica, imponente volume è infatti posato su un basamento ad archi e coronato da un fastigio a tetto, molto inclinato di sapore romanico e neogotico (tetti a spioventi ed abbaini), dove è anche evidente l’influenza di Richardson. La struttura era a gabbia, si utilizzarono delle bow-windows e a chiusura dei piani vi erano degli archi.
Il Reliace Building è costruito da Burnham e Root nel 1890 fino all’altezza del quinto piano, nel 1895, dopo la morte di Root, Burnham si associa con l’ingegner Charles Atwood, aggiungendo altri dieci piani alla costruzione. La nettissima verticalità data dalla pianta limitata gli attribuisce il nome di grattacielo e si caratterizza per la sua grande leggerezza, data dalla semplice scansione di vetrate continue e fasce decorate (di maiolica bianca) in corrispondenza dei solai.
Il Flat Iron o Fuller Building (1902) fu per molto tempo uno degli edifici più alti di New York, con i suoi 22 piani di altezza; il nome deriva dalla sua forma che ricorda quella di un ferro sa stiro. Questo edificio è interessante per la sua valenza urbanistica in quanto il lotto su cui è costruito è triangolore, questo costrinse i progettisti ad adottare uno schema differente da quello a rette perpendicolari. Al di sopra del basamento, la ripetizione dei piani tutti uguali non arriva sino al cornicione ma pochi piani prima cambia.

Per concludere l’importanza della scuola di Chicago deriva dal fatto che si tratta di un momento di grande novità, queste nuove istanza vengono portante avanti in America, autonomamente (anche se molti autori hanno studiato presso l'accademia di belle arti), importante perché si afferma chiaramente la struttura a ferro su larga scala.

Burnham fece anche parte della commissione architettonica per l’Esposizione colombiana del 1893, del quale facevano parte anche molti architetti della costa est, molto più vicini agli stilemi europei. Sebbene Burnham fosse il più autorevole di questo gruppo si fece facilmente convincere ad impostare il complesso secondo i canoni classici; l’esposizione in se ebbe un enorme successo e il gusto del pubblico e della committenza si orientò poco a poco verso il classicismo, mentre le ricerche originali della scuola di Chicago (che aveva avuto poco tempo per esprimersi) vennero considerate antiquate; così molti protagonisti del decennio precedente si adattarono al nuovo stile. 
Si assiste così al trionfo del classicismo, con la classica la classica simmetria barocca, struttura in acciaio, legno o mista e con una forte dicotomia tra l’esterno classicheggiante e l’interno con strutture metalliche. L’esposizione fu scadente per il fatto architettonico ma diede un notevole impulso all’urbanistica negli Stati Uniti.


Il valore normativo del classicismo di Burnham si vede chiaramente considerando la sua attività urbanistica; per il piano di espansione della città di Chicago (1903), collaborando con Bennet, Burnham sovrappose al reticolo regolare della vecchia città (formato da strade tutte parallele e perpendicolari tra loro) un sistema simmetrico di nuove strade diagonali, che partono dal centro della città e vengono tutte collegate da un anello di 32 km di diametro. Il progetto prevedeva lo sviluppo secondo l’asse est-ovest, una cintura verde che divideva la il centro città dai sobborghi, ampie zone verdi (in particolare lungo il lago) e argini lungo il fiume su due livelli.

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