In questo clima illuminista che si ha in Francia in questo momento troviamo Jean-Jacques Rousseau, il quale con i suoi scritti apre la strada alla diffusione del pittoresco in Francia, sostenendo che l’uomo nascesse libero, buono e felice, finché non veniva corrotto dalla società e dalla vita cittadina ma che veniva corrotto dalla società, propugnando il lirico e sentimentale ritorno dell’uomo ad una vita semplice a contatto con la natura. Di conseguenza l’architettura doveva essere in grado di racchiudere l’uomo per mantenerlo nel suo stato di natura.
Una delle prime espressioni concrete di questa mentalità fu il celebre giardino di Ermenoville, presso Parigi, dove tra l’altro Rousseau vivrà l’ultima parte della sua vita nei a diretto contatto con la natura.
Importante il suo trattato di pedagogia, che dice che la verità sta nella natura, mentre l’uomo nasce uomo ma viene corrotto dalla società che porta a questo senso del bisogno (pensieri che influenzeranno molto la progettazione di molti architetti).
Altro personaggio di quest’epoca è Nicolas Le Camus de Mézières (1721-1789), interessante sottolineare il titolo di un suo libro, ovvero “Il genio dell’architettura o analogia di quest’arte con le nostre sensazioni”, quindi anche qua ci troviamo nel pittoresco con la fusione tra paesaggio ed architettura.
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