Il neogotico in Francia e Viollet-le-Duc


Il periodo è più o meno lo stesso (inizia intorno al 1830), anche qui abbiamo in maniera ancora più puntuale l’interesse da parte degli architetti per tutta la vita medievale (vista come società buona), in particolare si fa leva sul carattere nazionale gotico e la riproposizione del gotico più che su teorie etico morali (come abbiamo visto in Inghilterra) sulla finezza strutturale del gotico (la sua leggerezza e la sua luce); unendo un’impostazione di progettazione classica, con le capacità ed i risultati del gotico. 
In Francia l’interesse per la riproposizione si basa essenzialmente sul fatto strutturale, vuole essere una riproposizione delle tematiche gotiche con innovazioni tecniche ideologiche in contrapposizione con il classico. 
In architettura il gotico si introduce attraverso il restauro dei monumenti, troviamo in questo periodo il restauro mimetico delle strutture, Violet le Duc (1814-1879) fu molto criticato per il suo lavoro, anche se adesso viene riapprezzato nel suo valore di studioso e anche per il fatto che grazie a lui molti monumenti sono arrivati a noi, in quanto in genere ripropone le parti mancanti dell’architettura in termini non molto scientifici. 
E’ di famiglia benestante, si rifiutò di frequentare l’Ecole des Beaux-Arts e venne introdotto al restauro mimetico da uno scrittore (Mérimée), lavorando alla cattedrale di Parigi (1844) e la Saint Chapelle (1864-67). Non ha avuto una formazione all’accademia in cui tra l’altro insegna (cercando di fare insegnamenti più aperti e liberali); nel suo studio riceve degli studenti a cui insegna.
E’ estremamente interessante sia per questo suo studio delle opere del periodo gotico (ma anche degli altri periodi), ritiene che esista una sorta di continuità bisogna sopratutto costruire un’architettura adatta al momento, che può essere ripresa con la capacità costruttiva e strutturale dei gotici, usando però i nuovi materiali (in particolare il ferro). 
E’ quindi un fautore dell’uso appropriato dei materiali e dell'obbedienza alle necessità funzionali, fu sempre deciso a presentare il suo gotico come una soluzione funzionale alle esigenze materiali.
Ai suoi occhi da scienziato il gotico non ha nulla di confuso e misterioso, anzi è apprezzato proprio per la chiarezza del sistema costruttivo, per l’economia delle soluzioni e per la precisa corrispondenza ai programmi distributivi. 
Per quanto riguarda l’architettura costruita non è stato un grande progettista (progetta St. Denys de L’estrée), ma in generale i suoi progetti sono molto pesanti. Attua un restauro mimetico della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, la tomba del duca Morny, il castello di Roquetailade e la cittadella di Carcassonne (completamente restaurata).
Scrive in una maniera piuttosto facile perché ritiene che l’architettura debba essere accessibile a tutti in quanto è un’attività sociale essenziale, tutti possono parlarne in una maniera semplice (non si indirizza solo agli addetti ai lavori); questo accento per la riproposizione della capacità strutturale dei gotici è importante perché influenzerà molto architetti moderni.
Nello stesso periodo troviamo Boileau (1812-1879) costruisce delle architetture gotiche in ghisa (come St. Eugéne a Parigi), come accade in Gran Britannia con Slater; inoltre con Eiffel progetta il grande magazzino Bon Marche (1876-79), interessante per l’uso dell’architettura del ferro.

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