Jhon Ruskin


Jhon Ruskin (1819-1900) è di famiglia benestante, non è cattolico, diventa assertore del socialismo, non lavora nel campo dell’architettura è un letterato e critico d’arte, vuole comunque riproporre questo mondo gotico attraverso l’architettura. 
Ruskin avverte la disintegrazione della cultura artistica che sta avvenendo nel suo periodo e si accorge che le cause non vanno cercate nel campo dell’arte medesima, ma nelle condizioni economiche e sociali in cui l’arte esercita; per questo individua le cause di questi mali non in alcuni difetti del sistema industriale, ma nel sistema industriale stesso, di cui diviene avversario, non tanto dell’industria del suo tempo, ma del concetto astratto di industria.
Ruskin è contrario alla macchina, in quanto rende l’uomo infelice e nel lavoro ci vuole gioia, l’architettura dipende dall’uomo stesso (l’artigiano crea qualcosa di autonomo, che la macchina non ha). Il progresso industriale porta alla divisione di classe, in realtà la divisione in ulteriori classi, con quella industriale e quella l’operaio.
Poiché vede che l’armonia dei processi di produzione è stata realizzata in modo soddisfacente in certe epoche del passato, egli ritiene che il rimedio consista nel ritornare alle forme del XIII secolo e per questo si fa paladino del revival gotico.
Altri dati importanti del suo pensiero è il suo atteggiamento nel riguardo del restauro architettonico; anche nei suoi disegni guarda sempre al particolare e alla superficie dell’architettura; vedendo l’architettura come superficie, non bisogna restaurare ma al massimo che l’opera non si degradi di più, in generale non bisogna assolutamente interagire (in contrasto con Viollet le Duc). Non è un progettista ma riconosce nell’ambito importante dell’architettura sopratutto per i particolari superficiali; inoltre ritiene che l’arte debba guardare alla natura.
Nel 1851 aderisce al movimento dei preraffaelliti (che vogliono proporre delle opere di pittura riprendendo direttamente della natura i temi con molta maggiore libertà, caratteristica non rinascimentale prima di Raffaello, questo momento avrà un primo momento dedicato alla pittura e poi all’artigianato), insegna a Oxford e poi scrive molto, con uno stile abbastanza integrante per un lettore di un pubblico vasto, dando molta forza a questa ripresa dello stile gotico (visto al nord come stile nazionale).
I preraffaelliti ci sono due fasi, la prima della pittura e la seconda che si rivolge all’artigianato, questa scuola di pittura volesse esprimere queste emozioni attingendo direttamente dalla natura, i fondatori sono Dante e William Rossetti; importante e William Morris, che poi lascia Oxford, va a vivere nella casa di Rossetti, frequentato anche da Ruskin.

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