Robert Adam
Kent è il primo di questi autori che introduce il neoclassicismo in Inghilterra su richiesta di Lord Burlington; un’altro è Robert Adam (1728-1792), il quale diede il nome ad uno stile quando era ancora in vita. Era figlio di un’imprenditore molto importante e collabora spesso con il fratello James, anche lui soggiorna a Roma, con il fratello, entrambi diventa molto amici del Piranesi e del gruppo dei pensionati, tuttavia Robert riprende nelle sue architetture sia dettagli greci che romani rielaborandoli in una maniera personale in particolare all’interno (molto famosi ed eleganti), riprendendo dai francesi il gusto del confort negli edifici di rappresentanza (in particolare del periodo di Luigi XVI); non a caso a Roma si era occupato principalmente dell’antica architettura domestica piuttosto che agli edifici pubblici e religiosi.
Durante i suoi quattro anni di soggiorno in Italia Adam esaminò edifici ed interni di tutte le epoche, conducendo uno studio più approfondito degli interni decorati a stucchi ed affreschi di Roma antica. In un certo senso il culmine del suo viaggio sul continente fu la visita a Spalato, per eseguire i rilievi delle rovine del palazzo di Diocleziano; il suo viaggio senza dubbio fu intrapreso in deliberato antagonismo con quello di James Stuart e Nicholas Revett, che eseguirono per la prima volta i rilievi degli edifici della Grecia classica e pubblicano nel 1772 “Le antichità di Atene”, proponendo come modello lo stile classico greco.
Importante anche l’attività urbanistica, di cui ricordiamo la piazza di Fitzroy a Londra (1790-94).
Esempi di questo stile sono la William Wynn Huose o la Kenwood House (1767-69) dove risalta notevolmente la simmetria, un corpo centrale con pronao, timpano e la colonna dorica, il tutto affiancato da due ali laterali.
Stesse caratteristiche che troviamo nella Stowe House (1771).
La Kedleston House (1760) venne presa in consegna da Adam dopo che l’architetto che fino ad allora si era occupato dei lavori (Brettingham) venne estromesso (anche se aveva impostato la costruzione su una villa simile a villa Mocenigo di Palladio, con un corpo centrale e quattro padiglioni angolari, collegati a quello centrale tramite porticati curvilinei). Il principale cambiamento esterno effettuato da Adam fu nella facciata meridionale, che venne ad assomigliare all’Arco di Costantino a Roma, un simile intervento scenografico può essere considerato come pittoresco, in quanto l’arco, elemento tipicamente urbano, viene trasposto in un’edificio in campagna, come accade ne quadro “Paesaggio con l’Arco di Costantino” di Lorenne, dove il monumento urbano è trasferito in un ambiente pastorale.
La porta principale conduce direttamente alla great hall, le cui pareti sono fiancheggiate da colonne corinzie, come nella ricostruzione palladiana della sala Egizia di Vitruvio; da cui si arriva alla grande rotonda o salone, caratterizzata da una cupola che riprende naturalmente il Pantheon (considerato il punto più alto dell’architettura romana, rimarrà sempre un’elemento di riferimento).
Un altro esempio è la Syon House (1762-69), impostata sempre su tempi classici e palladiani (come la cupola centrale) e dove si trova un’abbondante decorazione ma sempre molto sobria.
Si occupò infine anche della Saltram House (1768).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento