William Chambers
William Chambers (1723-1796), a differenza dei suoi contemporanei inglesi, gli anni di formazione di Chambers gli diedero un punto di vista internazionale. Infatti a diciassette anni iniziò a lavorare per la compagnia Svedese delle Indie Orientali, il che gli permise di visitare l’India e la Cina; successivamente iniziò a studiare a Parigi, per poi trasferirsi a Roma, dove conobbe Adam e Piranesi.
Proprio a Roma preparò nel 1751 il progetto per un mausoleo nei giardini di Kew per il principe di Galles (una rotonda ispirata agli antichi mausolei romani, che rappresentò sotto forma di rovina, esprimendo la sua sensibilità pittoresca).
Il progetto non venne mai realizzato ma Chambers progettò i giardini pittoreschi di Kew (1757-63) per la vedova del principe, al cui interno conteneva una serie di edifici classici ed orientali, tra cui il Tempio della Pace, il Ponte palladiano, l’Alhambra, una mosche, una pagoda ed un arco in rovina, gli ultimi due ancora visibili; che dimostrano la diffusione della moda di quel tempi per la cultura orientale (stessa cosa accade in oriente con i palazzi d’estate, grazie l’introduzione dei gesuiti e in particolare da Matteo Ricci).
Sempre nei Kew Gardens sono presenti due opere molto importanti, che però vennero realizzate successivamente, ovvero la Palm Stove del 1845 di Burton e Turner, che altro non era che una serra resa possibile dall’introduzione del ferro e della ghisa nella catena costruttiva; mentre l’altra è la serra delle ninfee (1851) con una forma classica, con una sorta di pronao in vetro.
Tornando a Chambers fu l’architetto capo dei lavori reali e costruisce il primo grande edificio governativo la Somerset House a Londra (1770 circa), l’edificio era nel suo complesso un tributo a Palladio e a Inigo Jones, ma con l’aggiunta di eleganti decorazioni superbamente eseguite in stile Luigi XVI. L’aspetto scenografico del progetto è dovuto agli spazi avvincenti degli scaloni ellittici e semicircolari, e ai diaframmi dei colonnati aperti che sovrastano gli archi bugnati.
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