La tecnologia del cemento armato


La tecnologia del cemento armato
Il cemento armato viene usato all'inizio non con tutta la libertà che ne deriva, ma esprimendosi in una maniera di trasposizione delle vecchia struttura, in legno o pietra, con il nuovo materiale, con un impianto di impronta classica; man mano che l'utilizzo diviene più ampio si sfrutterà tutta la libertà che questo concede. 
La tecnologia nasce all'inizio relativamente al traffico marittimo in Gran Bretagna, già nel 1774 viene utilizzato il primo cemento idraulico in un faro (quello di Eddyston); nel 1824 si ha il brevetto di Aspdin, che crea il cemento Portland (costituito o da fango calcareo o pietra calcarea calcinata, con acqua e argilla). Il cemento idraulico viene utilizzato sino alla fine dell'800 per opere marittime come porti, ponti e canali. 
Per quanto riguarda il cemento armato vero e proprio si hanno vari brevetti, nel 1847, si ha quello di Coignet che rafforza il calcestruzzo con una griglia di metallo; in seguito si ha il brevetto di Monier, che costruisce dei contenitori di cemento e ferro, ma non hanno successo e vende i suoi brevetti ai tedeschi ed austriaci, dove invece ha notevole fortuna. 
Hennebique, ingegnere francese, registra il suo brevetto nel 1879, con il giunto monolitico, che raggiunge diffusione internazionale, ma viene utilizzato in opere si stampo ingegneristico. Per le opere più di taglio architettonico si preferisce il brevetto di Cottacin del 1890, proprio perché viene inizialmente utilizzato da Baudot nella chiesa di St. Jean-de-Montmartre (1904), che presenta su un impianto di rimando gotico con l’aggiunta di elementi art nouveau, ma costruita con una struttura in cemento armato.
Personaggi importanti e fondamentali nell'utilizzo del cemento armato sono Perret (con la casa in Rue Franklin a Parigi, dove la struttura in cemento armato diventa fatto architettonico) e il progetto della Maison Dom-ino di Le Corbusier. 
Negli Stati Uniti il cemento armato arriva più tardi ma si sviluppa con grande velocità, con l'ingegner Ransone, che ne è pioniere, ma anche Wright con il Tempio Unitariano ad Oak Park; in Italia abbiamo un interessante impiego con il Lingotto Fiat, con l'ingegner Mattè Trucco, primo impiego del calcestruzzo armato a scala megastrutturale nel 1915.

Grande costruttore di ponti in cemento armato è Maillart (1872-1940), costruisce ponti di grandi luci, almeno per allora. Ricordiamo il ponte sul Reno (1935), il ponte Rossgraben (1932) e il ponte sul Salginatobel (1929-30), forse la sua opera più importante, con una luce di 90 metri, di grandissima leggerezza con alleggerimenti degli attacchi laterali del ponte.

Altro grande ingegnere è Freyssinet (1879-1962), pioniere nella tecnica del cemento armato precompresso, che permette la costruzione di grandi arcate a parabola, come negli hangar gemelli per dirigibili (1916-24), che sono presi da esempi da Luigi Nervi (come nelle aviorimesse di Orvieto); inoltre costruisce vari altri ponti.

Arriviamo a Perret (1874-1954) è sia progettista che imprenditore, il padre ha una impresa di costruzioni, quindi segue tutto il processo del cantiere, studia presso la scuola di belle arti di Parigi, allievo di Guadet (rappresentante di quella che è la corrente del classicismo razionale, quindi della partenza dell'edificio da basi classiche, utilizzando poi la nuova tecnologia). E’ anche seguace delle teorie di Choisy (professore di architettura presso la scuola di belle arti do Ponts Chaussées), scrive nel 1899 una storia dell'architettura basata sul classicismo strutturale, in cui nei disegni di assonometria fa i disegni di pianta, prospetto e sezione, facendo dei disegni astratti, che saranno alla base del pensiero degli esponenti del movimento moderno.
Nel 1899 costruisce il Casino di Saint Malò, si tratta di un edificio che riprende degli stilemi storici. Poco dopo progetta il simbolo dell'architettura del cemento armato, proprio perché il cemento armato ha una espressione formale, è la casa per appartamenti in Rue Franklin a Parigi nel 1903. Si tratta di un classico lotto della città, una grande palazzata continua con due facciate laterali cieche e solo facciata sul retro e principale visibili. 
Nella facciata sul retro non si aveva il diritto di affaccio e qui posiziona le scale, mentre sulla facciata principale tende a dare maggiore profondità e luminosità attraverso bow window invertito. Si tratta di 5 ambienti, l’accesso avviene dal piano terra, dove troviamo un esercizio commerciale e ai piani superiori appartamenti tutti uguali. 
Notiamo che in questo caso il vuoto prevale sul pieno, assolutamente visibile la struttura, decorata con piastrelle in ceramica con un disegno a foglie (siamo in piena art nouveau); la casa va poi arretrando negli ultimi piano.
Costruisce anche altre opere sempre a Parigi, come il Garage rue ponthieu (1906-07), chiarissima la facciata determinata principalmente dalla struttura, con i pilastri e i solai (elemento formale il grande rosone di vetro colorato nella parte centrale).
Costruisce anche il Teatro dei Champs Elysees (1911-13), che era stato commissionato a Van de Velde, teorico belga dell'art nouveau, il quale aveva chiamato l'impresa di Perret per la parte strutturale in cemento armato, ma riuscì a prendere il controllo dell’intero progetto, chiara impostazione classicista. 
Altra opera è la Sartoria industriale Esdres (1919) e Notre Dame de Consolazione le Raincy (1922-24), interessante e significativo tra il disegno della struttura e la forma architettonica, il tamponamento è stato fatto attraverso elementi bucati, come una sorta di continua vetrata. Partecipa a tanti altri progetti, come il Municipio di Le Havre (1948-58) e la Chiesa di Saint Joseph (1951-56) sempre una composizione estremamente composta su base classica, rappresenta il capolavoro dell’ultima fase della sua produzione.
Una nota da puntualizzare sull’utilizzo del cemento armato è quella della trasposizione della struttura lignea con la nuova tecnologia, senza inizialmente usufruire di tutte le possibilità fornite dal cemento armato (come accade con Nervi, che in genere usa uno schema classico).

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